Paolo Asolan
La mostra “Economia fraterna”, attualmente esposta presso il Sacro Convento di Assisi, è corredata da una serie di articoli, scritti da esperti teologi e storici del pensiero economico francescano, che approfondiscono i temi trattati dai singoli pannelli.
Da domani, 5 novembre, il Sergio Lanza Reasearch Group del Tocqueville-Acton Centro Studi e Ricerche pubblicherà questi articoli sulla pagina del proprio sito e li rilancerà sui vari social. Al termine di tale serie di 13 articoli, dal giorno 20 novembre inizieremo a pubblicare le immagini dei singoli pannelli della mostra esposta ad Assisi.
Il riferimento al compianto maestro ed amico Sergio Lanza è tutt’altro che casuale. Lanza è stato un teologo dal percorso di ricerca piuttosto singolare. Dagli studi di esegesi e di teologia biblica passò a quelli di teologia pastorale spinto da una domanda interiore costante: perché tanta catechesi e tanto annuncio biblico non fanno nascere la fede? Dapprima intuì la connessione tra annuncio e prassi/vita quotidiana della chiesa (la qualità di vita cristiana di una parrocchia decide dell’incidenza teorica e pratica del Vangelo) e dunque la necessità che quella prassi fosse esplicitamente teologica, di fede – e non soltanto una sociologia religiosa. Passò quindi a studiare la questione del metodo della teologia pastorale, guadagnando un allargamento dell’oggetto e dei soggetti della prassi ecclesiale. L’esperienza dell’insegnamento al Pontificio Istituto Redemptor Hominis della Lateranense gli offrì una ulteriore prospettiva – peraltro sostenuta dallo stesso Giovanni Paolo II – che integrava i temi della dottrina sociale nel compito dell’evangelizzazione.
Si trattava di far uscire quei temi dal campo della morale sociale a quello pastorale, alla luce della soggettività ecclesiale dei laici e della loro corresponsabilità nella missione della Chiesa: trattare le cose del mondo ordinandole secondo Dio (Lunen Gentium, 28)