La consunzione di tale ordine internazionale spinge Capozzi ad immaginare una nuova sistemazione fondata su differenti “spartiacque divisivi”, accomunati dal ridimensionamento dell’Occidente e dall’emergere di culture che, sebbene nascano dal ventre occidentale, si contraddistinguono per una radicale critica alla sua cultura tradizionale
Europa: la sfida della maturità
Che cosa è la Lettera mensile? Molto semplicemente lo sguardo, sperabilmente abbastanza oggettivo, di un osservatore su realtà politiche che gli pare debbano essere seguite con attenzione. Buona lettura!
Umanesimo e impresa per la “civitas”. Ecco spiegata l’arte della mercatura
Considerando l’impresa un nodo di cooperazione sociale il cui fine trascende gli interessi delle parti, in cui i singoli attori, perseguendo fini differenti, coordinano le loro attività e svolgono l’attività produttiva, la funzione dell’impresa è la creazione di valore pluridimensionale e in tale logica la nozione di impresa incontra i concetti di gestione fiduciaria e di bene comune
La crescita per lo sviluppo
Oltre l’elemento quantitativo della crescita economica è necessario che si consideri anche l’elemento qualitativo che comprende il rispetto che ciascuno deve all’altro in quanto immagine visibile del Dio invisibile
“Società vitale” in “Stato essenziale”. Al cuore stanno libertà scolastica e lavoro
Flavio Felice “Avvenire”, 27 gennaio 2023 «Guai che un uomo, che un gruppo di uomini, pensino di modificare il mondo con la bacchetta magica del potere statale, credendosi onnipotenti, mentre dovrebbero sentirsi umili cooperatori delle forze sociali nel loro progressivo sviluppo». Con queste parole di Luigi Sturzo poste in esergo, Maurizio Sacconi e Alberto Mingardi…
La dottrina sociale di Benedetto tra mercato e persona
Una sana economia di mercato e un altrettanto sano sistema democratico, domestici o globali che siano, sono sempre limitati da un ordine giuridico che li regola e da istituzioni morali che interagiscono con essi e li influenzano, essendone esse stesse influenzate
“I geni invisibili” della democrazia come antidoto contro i suoi “demoni visibili”
Pubblichiamo la recensione di Dario Antiseri al libro di Enzo Di Nuoscio, I geni invisibili della democrazia. La cultura umanistica come presidio di libertà, Mondadori 2022, presentata in occasione della serata di “Lodiliberale” del 12 dicembre, introdotta e coordinata da Lorenzo Maggi Dario Antiseri È questa la più recente stazione di un coerente percorso di…
Se l’era post-pandemica pretende di rimettere al centro la persona
La complessità del mondo contemporaneo impone una rinnovata consapevolezza della centralità dell’ecologia umana quale presupposto essenziale per un ordine economico e politico al servizio della persona libera e responsabile
Nella democrazia il “cavallo di Troia” illiberale
Essersi illusi di aver tagliato il traguardo della storia, oltre il quale non sarebbe stato immaginabile andare e dal quale non si sarebbe potuto retrocedere, se non espandendo la propria egemonia per imitazione della struttura istituzionale, credo abbia rappresentato il più alto tradimento dei valori democratici, una mutazione genetica che è alla base della ragione per cui oggi siamo così incerti, avendo fatto entrare nella nostra cittadella democratica, antiperfettista e fallibilista, il cavallo di Troia delle democrazie illiberali
Il capitale umano quale bagaglio dell’imprenditore imago Creatoris
Intervista di Alberto Di Martino a Flavio Felice L’intervista è stata pubblicata sul sito di Economia Prima e Dopo Il Comitato Scientifico ed Organizzatore delle Settimane Sociali dei cattolici italiani ha pubblicato di recente gli atti della 49° edizione delle Settimane Sociali che si è svolta a Taranto dal 21 al 24 ottobre del 2021,…
Senza intermediari la democrazia perde se stessi
Se la lunga marcia del liberalismo ha incrociato storicamente la lunga marcia della democrazia, oggi la liberal-democrazia appare fortemente minacciata dalle mai sopite tendenze a risolvere la decisione politica nella disintermediazione istituzionale e corriamo il rischio di assistere inermi ad un popolo ridotto a gregge che si consegna nelle mani di un governante sempre più pastore e uomo solo al comando
Dalla pace alla guerra
Spogliata del suo carattere naturale, la guerra viene ricondotta a ciò che concretamente è: la negazione dell’essere e, per il cristiano, la vanificazione della creazione