Forma di governo e contesto politico-culturale: ripensare i processi decisionali pubblici come priorità del Paese

C’è forse un elemento che, più di ogni altro, accomuna la prossima tornata elettorale a quella precedente. Non certo i risultati, dato che sembra ormai scontata la vittoria del centrodestra, quanto la persistente difficoltà di uscire dalle secche di una cultura politica incapace di riconoscere i profondi cambiamenti che hanno interessato la società italiana innescando quel progressivo processo di trasformazione che, attraverso il sistema dei partiti, avrebbe dovuto condurre ad un ripensamento dell’intera struttura istituzionale del Paese.

In questa tornata elettorale deve essere dato merito al centrodestra di aver posto al centro del dibattito politico il tema dell’adeguatezza dei nostri processi decisionali pubblici nella prospettiva di una maggiore aderenza alle istanze del popolo reale. I segnalati problemi del processo rappresentativo, unitamente alla crescente influenza dell’ordinamento europeo sulle dinamiche politiche interne, come testimonia il forte ridimensionamento del peso dell’indirizzo politico nazionale rispetto al crescente condizionamento esercitato dalle istituzioni eurounitarie, ne fanno un tema di primaria grandezza.

➡️ Ripensare i processi decisionali pubblici come priorità del Paese (Il Sole24Ore, 25 agosto 2022) di Fabio G. Angelini

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