Una sana economia di mercato e un altrettanto sano sistema democratico, domestici o globali che siano, sono sempre limitati da un ordine giuridico che li regola e da istituzioni morali che interagiscono con essi e li influenzano, essendone esse stesse influenzate
Categoria: Dottrina sociale della Chiesa
Identità e teologia: pastorale e dottrina. La lezione di Sergio Lanza a dieci anni dalla scomparsa
Resta solo da sperare che tanta ricchezza non vada dispersa dal tempo o dilapidata negli slogan, ma anzi custodita e trafficata ed è quello che cerchiamo di fare con il Sergio Lanza Research Group del Centro Studi Tocqueville-Acton
La diaspora politica dei cattolici e l’agguato dei “cattoconsulenti”
Il “cattoconsulente” è convinto che manchino sempre le condizioni perché l’esperienza dei cattolici possa trovare una ricomposizione e, in nome di tale impossibilità quasi metafisica, si autopropone per rappresentare quel mondo in forza della sua ostentata competenza, apertura mentale e, ça va sans dire, dei buoni rapporti che quotidianamente intesse con le gerarchie
Novak e lo spirito del capitalismo, una lezione attuale
The Spirit of Democratic Capitalism continua ad essere una miniera preziosa, dove cogliere i caratteri politici, economici e spirituali che qualificano le istituzioni che stanno alla base delle democrazie liberali; in breve, l’opera di Novak ci ricorda che essersi illusi di aver tagliato il traguardo della storia ha rappresentato il più alto tradimento dei valori democratici, liberali e cristiani. Una mutazione genetica che è alla base anche dell’attuale crisi, avendo fatto entrare nella cittadella democratica: antiperfettista e fallibilista, il cavallo di Troia delle democrazie illiberali: sovraniste e populistiche; d’altronde, come giustamente ammoniva Antonio Rosmini: «Chi non è padrone di sé, è facilmente occupabile».
E con Michael Novak l’impresa si fece vocazione
A cinque anni dalla scomparsa di Michael Novak, 17 febbraio 2017, l’editore IBL Libri gli dedica questo libro, […] un’introduzione, un invito alla lettura della sua opera. Il volume riprende in buona parte i contenuti del precedente, pubblicato nel 2002 dall’editore Rubbettino; ho pensato di aggiornarlo, attingendo alla bibliografia più recente, di eliminare alcune parti e di aggiungerne altre che, nel corso degli anni, hanno assunto una particolare rilevanza nella discussione pubblica, in particolar modo nel campo della Dottrina sociale della Chiesa in dialogo con la cultura politica ed economica liberale
Il sogno di spezzare le catene della povertà
Una volta liberato il pensiero di Novak da alcuni elementi contingenti, figli del tempo che l’uomo ha vissuto, è possibile condurlo ad un dialogo franco e costruttivo con Papa Francesco, così come emerge dall’intervista rilasciata ad Ennio Carretto per il “Corriere della Sera”, il 4 gennaio del 2014: «Francesco è il Papa dei poveri, degli ammalati, di coloro che hanno bisogno. La Chiesa può risollevarsi non solo spiritualmente ma anche materialmente, sebbene in piccola misura, perché il Papa invoca anche maggiore giustizia e ridistribuzione della ricchezza. […] Papa Francesco si è dimostrato un fedele interprete dell’insegnamento di Cristo».
La missione di Draghi tra debito buono e debito cattivo
Per cogliere le opportunità del Next Generation EU serviranno altresì riforme strutturali in grado di garantire l’allineamento tra il nostro ordine giuridico-politico e quello giuridico-economico europeo, perché, come ha affermato lo stesso Draghi, non c’è Europa senza Italia, e fuori dall’Europa c’è poca Italia. È questa la direzione della sostenibilità del debito pubblico nella prospettiva dell’economia sociale di mercato, invocata dallo stesso Draghi e da sempre al cuore della Dottrina sociale della Chiesa. Sostenibilità del debito ed economia sociale di mercato da intendersi come elementi centrali della nostra struttura costituzionale, sulla scia di due padri della Repubblica: Luigi Sturzo e Luigi Einaudi. È solo su questo terreno che potrà avviarsi quel necessario processo di riallineamento competitivo in grado di creare le condizioni per uno sviluppo che sia umano ovvero integrale e, per tale ragione, pienamente economico.
Una replica a Ernesto Galli della Loggia: Chiesa, borghesia e democrazia
Il contributo dei cattolici, ispirato alla Rerum novarum e alle successive encicliche sociali, ha continuato, con alterne fortune, ad arricchire innanzitutto il ventaglio delle culture politiche in Italia e in Europa
La Dottrina sociale della Chiesa e l’economia post-Covid
“Il Sole 24 Ore”, 27 novembre 2020 La crisi economica, resa ancora più acuta dall’esplodere della pandemia, ha provocato le analisi di esperti di diversi orientamenti e numerosi tentativi di arginarla da parte delle grandi istituzioni mondiali. Non deve quindi stupire se anche il Magistero sociale della Chiesa tenti di rispondere con sistematicità ai quesiti…
La polifonia che emerge dai messaggi di Francesco
“Avvenire”, 27 novembre 2020 Flavio Felice Essere lievito nella società. Videomessaggi al Festival della Dottrina Sociale della Chiesa (Libreria Editrice Vaticana, 2020) è la raccolta dei videomessaggi che Papa Francesco ha indirizzato alle rispettive edizioni del Festival di Dottrina sociale della Chiesa. Uno strumento di analisi e di riflessione sul sociale che intercetta i capitoli…
Se Weber a fine 800 spiegava i misteri della Borsa fra criticità e luoghi comuni
Premesso quanto già scritto in ordine all’ambivalenza di tale istituzione, Weber sottolinea la dimensione relazionale del profilo economico e la potenziale funzionalità della borsa alla realizzazione di un mercato sempre più ampio e capace di soddisfare le aspettative di coloro che da secoli sono esclusi dal circuito dello sviluppo economico
Harmel, la dottrina sociale fra libertà e giustizia
Per questa ragione, possiamo riconoscere con la Marsala, che Harmel, sebbene affermi la responsabilità dell’autorità politica nel governo della giustizia sociale, riconosce il ruolo dello Stato all’interno di un ordinamento civile in cui all’ambito del politico spetta una quota parte del bene comune, non sovraordinata rispetto a quella della comunità degli imprenditori e dei lavoratori. Il che rappresenta il cardine stesso del principio di sussidiarietà e la rappresentazione di una nozione di giustizia sociale ispirata a tale principio ordinatore, evitando di cadere nella trappola statalista e assistenzialista denunciata da Friedrich A. von Hayek.