“Comune è popolo”

“Comune è popolo” è la forma di governance che rende evidente la teoria politica del “popolarismo” sturziano; il popolo come limite organico, politico e morale all’esercizio del potere. È questa forma di governance che nutre le procedure democratiche, altrimenti descrivibili solo mediante freddi universali procedurali che, oltretutto, la storia e la recente cronaca dei fatti afghani si sono incaricate di mostrarci che tanto universali non sono

Lo scontro Fedez-Rai oltre le polemiche sterili. Ciò che il servizio pubblico radiotelevisivo può fare per servire davvero il Paese

di Fabio G. Angelini La vicenda Fedez-Rai – lasciando da parte la polemica sul DDL Zan che, per l’importanza e la delicatezza dei temi di cui tratta, richiederebbe ben altre modalità di confronto e una narrazione decisamente più profonda e meno soggetta a inutili strumentalizzazioni – merita due brevi riflessioni.  La prima riguarda il confine tra la censura e le legittime scelte editoriali. Esso può, infatti, essere…

Un patto fiscale contro lo “Stato estrattivo”

Il contributo di Fabio G. Angelini e Flavio Felice mette a tema la stipula di un nuovo “patto fiscale” tra cittadino e autorità politica. Partendo dal presupposto che il compito del mercato è di rendere possibile la crescita economica, ancorati alla tradizione del movimento costituzionalista e liberale di fine Settecento e dell’economia sociale di mercato, gli autori concepiscono il fisco in modo funzionale, come il sistema dei prezzi dei servizi che il pubblico offre agli individui, alle famiglie e alle imprese. A questa prospettiva si oppone l’impostazione secondo la quale le imposte andrebbero pagate al “Sovrano” in ragione della condizione dei sudditi. Pensare che, per far fronte alle inevitabili esigenze finanziarie dei prossimi mesi, si possa anche solo ipotizzare una nuova imposta patrimoniale significa semplicemente guardare al cittadino come suddito; di qui l’ipotesi di un nuovo patto fiscale. Esso richiede innanzitutto istituzioni inclusive e una società attiva. Angelini e Felice mostrano una serie di esempi a dimostrazione del fatto che, in una logica di promozione dell’interesse generale, quella della patrimoniale non è una strada obbligata. La loro proposta disegna un quadro di incentivi di natura giuridica e di stimoli fiscali capaci di convogliare il risparmio privato su iniziative ad alto valore aggiunto. Tale strada risulta efficiente e eticamente preferibile rispetto al binomio nuove imposte–intervento pubblico, poiché si regge su scambi volontari capaci di creare vantaggi per tutti gli attori coinvolti e di esaltare il ruolo sovrano del cittadino.

La Pira, le città come fonti di virtù per il pianeta

La forma politica municipale è al servizio del bene comune nella misura in cui rende possibili le condizioni politiche, economiche, culturali ed istituzionali che consentono ai cittadini di perseguire il proprio progetto esistenziale. Tali condizioni sono garantite esclusivamente se il potere di chi governa è limitato e se siano proprio i cittadini a limitarlo, sancendo la dimensione funzionale del politico. Come recita l’iscrizione sull’affresco dell’Allegoria del buon governo: «Questa sancta virtù [la Giustizia], là dove regge / induce ad unità li animi molti / e questi, a cciò ricolti / un ben comun per signor si fanno»