La deglobalizzazione e la fine del mondo unipolare

La consunzione di tale ordine internazionale spinge Capozzi ad immaginare una nuova sistemazione fondata su differenti “spartiacque divisivi”, accomunati dal ridimensionamento dell’Occidente e dall’emergere di culture che, sebbene nascano dal ventre occidentale, si contraddistinguono per una radicale critica alla sua cultura tradizionale

Dalla pace alla guerra

Spogliata del suo carattere naturale, la guerra viene ricondotta a ciò che concretamente è: la negazione dell’essere e, per il cristiano, la vanificazione della creazione

Contro il monopolio pubblico dell’educazione La libertà di scelta educativa per nutrire l’esercizio dell’autogoverno e la critica al potere

Flavio Felice In tutte le democrazie avanzate, la libertà di scelta educativa rappresenta un valore irrinunciabile e imprescindibile. Questo è il tema trattato nel libro Lettera ai politici sulla libertà di scuola [Rubbettino, 2018], scritto da Dario Antiseri e Suor Anna Monia Alfieri. Il testo sostiene una tesi tanto semplice quanto diretta: la competizione è…

Flavio Felice è il nuovo direttore di “Prospettiva Persona”

COMUNICATO Il Prof. Flavio Felice, ordinario di Storia delle dottrine politiche presso l’Università del Molise e presidente del Centro Studi Tocqueville-Acton, è il nuovo direttore della rivista trimestrale Prospettiva persona, edita da Rubbettino e giunta quest’anno al suo numero 100. La rivista Prospettiva persona  è stata fondata a Teramo nel maggio 1992 nell’ambito del Centro Ricerche Personaliste…

Dopo la Brexit serve un’Europa “nazione di nazioni”

“Il Sussiciario.net”, 11 agosto 2016 Flavio Felice Premesso che Brexit o non Brexit, un europeista come il sottoscritto sarà sempre europeista, non possiamo non registrare una forte battuta d’arresto del progetto d’integrazione europea e la profonda crisi nella quale ormai esso sembra essere caduto. Di fronte ad un certo entusiasmo manifestato dalla comunità euroscettica mondiale,…

L’economia sociale di mercato e i suoi nemici

La discussione pubblica persevera nella deplorevole abitudine a usurare i vocaboli, a svuotare di significato concetti portanti che, in origine ben definiti, finiscono per non indicare più nulla perché annegati nel calderone della retorica inconcludente. Dopo “bene comune”, “riforme”, “responsabilità” e tante altre, la prossima vittima potrebbe essere “economia sociale di mercato”. Negli ultimi tempi,…