Dalla pace alla guerra

Spogliata del suo carattere naturale, la guerra viene ricondotta a ciò che concretamente è: la negazione dell’essere e, per il cristiano, la vanificazione della creazione

L’ordine mondiale chiede la libertà dell’uomo

Rifuggire da soluzioni palesemente inadeguate è la sfida che abbiamo davanti. Anzitutto, come esorta Papa Francesco, per non farci «rubare la speranza», ma anche per evitare che siano proprio le proposte sganciate dal dato storico a «frammentare» il tempo e la sua dimensione processuale; una dimensione che, come ci ricorda Sturzo, necessita di una continua opera riformatrice.

La comunità internazionale e il “governo della pace”

Il “governo della pace” necessita di un deciso ripensamento della nozione di sovranità e il riconoscimento che il potere, affinché sia legittimo, è opportuno che sia distribuito, affinché nessuno possa rappresentare una minaccia per gli altri

Pensare l’impensabile: pensare la pace

“Pensare l’impensabile” in tempi di guerra significa pensare la pace. Se solo poche settimane fa, l’impensabile era la guerra, oggi, dopo tre settimane di guerra, facciamo tutti difficoltà ad immaginare un futuro di pace, eppure non possiamo desistere dal farlo.

Quale democrazia per la libertà?

Evitiamo di commettere l’errore di credere che l’operazione russa in Ucraina sia una crisi confinata nel perimetro della martoriata Europa dell’Est. In realtà, si tratta della crisi più devastante dai tempi della seconda guerra mondiale e ci interroga su quale idea di democrazia e di libertà intendiamo promuovere in Europa e nel mondo

La “Spada di Dio” e la “Spada di Satana”

Flavio Felice In un discorso all’Assemblea costituente italiana del 29 luglio 1947, Luigi Einaudi criticò la Società delle Nazioni come “una lega di stati indipendenti che mantenevano i loro eserciti, regimi doganali autonomi e rappresentanti diplomatici nazionali”. La proposta di Einaudi si può riassumere tutta in un’espressione: gli Stati Uniti d’Europa. A tal proposito, egli…