Flavio Felice “Avvenire”, 18 febbraio 2017 «Sai qual è la differenza tra un ottimista e un pessimista? Il pessimista dice: “che disgrazia, abbiamo toccato il fondo”, l’ottimista gli risponde: “no, si può andare ancora più a fondo!”». È una delle tante battute che il professor Michael Novak era solito lanciare nel bel mezzo di una discussione. Michael…
Categoria: Magistero sociale della Chiesa
“Misericordia et Misera”: includere per spezzare le catene della povertà
Parlare di dimensione sociale della misericordia non significa certo delegare ad altri la responsabilità di adoperarsi per il bene comune. Contrariamente a semplicistici approcci paternalistici che deresponsabilizzano la società civile rispetto alle sorti dei più deboli e finanche gli stessi beneficiari, risultando strutturalmente inefficaci ed incapaci di elevare i poveri dalla loro condizione di bisogno, l’approccio da cui muove la dottrina sociale della Chiesa è invece teso a promuovere l’inclusione sociale e, così facendo, a spezzare le catene della povertà
Un welfare inclusivo per la famiglia e la maternità
Che esistano coppie che rinunciano ad avere dei figli per ragioni economiche o rimandano tale scelta in attesa di una stabilità che è spesso un miraggio, è ormai innegabile. Non si tratta, come spesso accade quando si decide di affrontare il tema, di suggerire interventi estemporanei, necessariamente limitati dal punto di vista delle risorse disponibili, che vadano ad aggiungersi al nostro già insostenibile sistema di welfare. Esso, infatti, stratificandosi negli anni e privo di una visione organica, rappresenta ormai una zavorra per le nostre prospettive di crescita.
Occorre, piuttosto, un suo complessivo ripensamento in un’ottica inclusiva, capace di mettere le famiglie e i giovani al centro, anziché ai margini, della nostra cornice istituzionale. Tali politiche potrebbero stravolgere equilibri politici che in questa fase si pretenderebbe invece di consolidare, ma le future generazioni certamente ne beneficerebbero. È un sacrificio che la classe dirigente ha il dovere di fare, senza più rinvii.
«Non c’è sviluppo senza gratuità» – Intervista a don Paolo Asolan
“Avvenire”, 25 agosto 2016 COSTANTINO COROS Don Paolo Asolan, docente ai corsi di Dottrina sociale della Chiesa promossi dalla Fondazione Centesimus Annus – Pro Pontifice in collaborazione con la Pontificia Università Lateranense dove insegna Teologia pastorale fondamentale, si sofferma su fede, economia e tecnologie allargando lo sguardo ai valori della gratuità e della fiducia nell’economia….
Diotallevi: «Il bene comune lo crea l’impresa. Ma senza esenzione dalla responsabilità»
“Avvenire”, 20 agosto 2016 COSTANTINO COROS Luca Diotallevi è ordinario di Sociologia presso l’Università Roma Tre e docente ai corsi di Dottrina Sociale della Chiesa promossi dalla Fondazione Centesimus Annus – Pro Pontifice in collaborazione con la Pontificia Università Lateranense. Qual è il compito della Dottrina sociale in un contesto economico dominato dall’innovazione e dalla tecnologia? Non…
«Dottrina sociale della Chiesa faro per una crescita più inclusiva» – Intervista a Flavio Felice
«Lo sviluppo integrale non è riducibile alla mera crescita economica perché il primo presuppone una dimensione meta-economica che il mercato non produce da sé»
«Per un’economia a servizio dell’uomo» – Intervista a Maurizio Serio
«La stessa economia sociale di mercato, un modello continentale ispirato all’antropologia cristiana, non ha difficoltà a legare la dimensione appunto “sociale” con quella delle regole propriamente economiche. D’altra parte, non si vive di sola economia»
Con il Motu Proprio sui beni temporali, un passo decisivo verso la Chiesa povera per i poveri
di Fabio G. Angelini (tratto da AgenSir 12 luglio 2016) Il Santo Padre ha scelto di incentrare il suo pontificato sul rinnovamento della Chiesa nello spirito di povertà. È in questo senso che devono leggersi il Motu Proprio ‘Fidelis Dispensatur et Prudens’, gli Statuti dei tre nuovi organismi economici (Consiglio per l’Economia, Segreteria per l’Economia…
