Alessandro Manzoni

«Io laico in tutti i sensi» Dario Antiseri «Guai alla Chiesa se ella facesse un giorno pace col mondo! se desistesse dalla guerra che il Vangelo ha intimata, e che ha lasciata alla Chiesa come la sua occupazione e il suo dovere; ma questo timore non può mai essere fondato, perché l’espressa parola di Gesù…

Democrazia e autocrazia

Ogni critica di passatismo alla riflessione sul binomio democrazia-autocrazia, in forza di una non identificata e retorica contemporaneità fluida e liquida, ci appare soltanto come l’ennesima resa ai fatti – non certo alla Wehrmacht – di cui la storia è ricca, benché la stessa storia sia anche testimone di quanto essa sia sterile, di fronte alla fecondità del coraggio di coloro che seppero sfidare quei fatti e sconfiggere i loro sommi sacerdoti

Hayek come Sturzo. Il diritto liberato da lobby e partiti

Hayek evidenzia un problema che sta al cuore della teoria liberale e della critica liberale all’esperimento democratico, di fronte ai rischi che le democrazie si convertano nella dittatura di minoranze ben organizzate, portatrici di interessi particolari spacciati per il bene comune

Nella democrazia il “cavallo di Troia” illiberale

Essersi illusi di aver tagliato il traguardo della storia, oltre il quale non sarebbe stato immaginabile andare e dal quale non si sarebbe potuto retrocedere, se non espandendo la propria egemonia per imitazione della struttura istituzionale, credo abbia rappresentato il più alto tradimento dei valori democratici, una mutazione genetica che è alla base della ragione per cui oggi siamo così incerti, avendo fatto entrare nella nostra cittadella democratica, antiperfettista e fallibilista, il cavallo di Troia delle democrazie illiberali

La memoria matteottiana e la guerra di liberazione nazionale

Matteotti, con la sua attività e il suo impegno nel Partito socialista, nel sindacato, nel comune di Villamarzana del quale era sindaco, nel Parlamento, rappresentava l’essenza dell’articolazione della vita democratica che la dittatura fascista si proponeva di abolire

Novak e lo spirito del capitalismo, una lezione attuale

The Spirit of Democratic Capitalism continua ad essere una miniera preziosa, dove cogliere i caratteri politici, economici e spirituali che qualificano le istituzioni che stanno alla base delle democrazie liberali; in breve, l’opera di Novak ci ricorda che essersi illusi di aver tagliato il traguardo della storia ha rappresentato il più alto tradimento dei valori democratici, liberali e cristiani. Una mutazione genetica che è alla base anche dell’attuale crisi, avendo fatto entrare nella cittadella democratica: antiperfettista e fallibilista, il cavallo di Troia delle democrazie illiberali: sovraniste e populistiche; d’altronde, come giustamente ammoniva Antonio Rosmini: «Chi non è padrone di sé, è facilmente occupabile».

La “Spada di Dio” e la “Spada di Satana”

Flavio Felice In un discorso all’Assemblea costituente italiana del 29 luglio 1947, Luigi Einaudi criticò la Società delle Nazioni come “una lega di stati indipendenti che mantenevano i loro eserciti, regimi doganali autonomi e rappresentanti diplomatici nazionali”. La proposta di Einaudi si può riassumere tutta in un’espressione: gli Stati Uniti d’Europa. A tal proposito, egli…

Kabul e la contaminazione democratica

Se “Parigi val bene una messa”, Kabul avrebbe meritato almeno una novena, tanto è essenziale il destino della capitale afghana rispetto alle sorti dell’intero pianeta. Invece si è scelto a lungo di far finta di nulla, di considerare conclusa una battaglia che non ha mai fine, di guardare il mondo con gli occhi incantati e supponenti di chi considera la cultura democratica un lusso per pochi

Il federalismo USA e il Leviatano incatenato

La storia della libertà non riguarda l’ascesa dello Stato, in quanto monopolista del potere e centro propulsore da cui tutto emana e che tutto legittima. La storia della libertà ha molto più a che fare con la resistenza al potere, dapprima spontanea e, man mano che si istituzionalizza, fonte di ulteriori forme di dissidenza al potere costituito

Quando i cattolici invocano il primato dello Stato

L’idea della cura del bene comune, affidata primariamente al potere politico, contraddice il carattere molteplice di questo, oltre al fatto che del bene comune sia parte ineliminabile la destinazione sovrannaturale di ciascuna persona, di cui certo non si può occupare alcuna organizzazione storica. Rappresentanza e differenza sono implicazioni della nozione cattolica di bene comune, che già solo per questo è in antitesi con ogni paradigma di sovranità e di populismo