Capire il populismo americano con Christopher Lasch

Flavio Felice “Avvenire”, 3 luglio 2025 «Ma se devo essere etichettato, preferirei essere chiamato populista. […] È, prima di tutto, un modo utile per criticare le pretese del progresso e anche un modo per mettere in rilievo alcuni valori che mi stanno a cuore: il senso del limite, il rispetto per le realizzazioni e le…

La cultura degasperiana in politica economica: un’eredità dispersa?

Flavio Felice, Luca Sandonà Gli anniversari in politica possono essere ricorrenze inutili, processioni di fantasmi, di dinosauri in cerca di rinnovata notorietà, la fiera della retorica, animata dall’ansia di protagonismo di reduci di un mondo ormai scomparso, ovvero occasioni per rilanciare una cultura politica, facendo memoria di un’esperienza ancora attuale. È questo l’auspicio che ci…

La libertà religiosa tra teocrazia, cesoropapismo e separatismo laico

Flavio Felice “Il Quotidiano del Sud”, 18 febbraio 2024 Il quarantesimo anniversario dell’Accordo di Villa Madama, stipulato il 18 febbraio tra la Santa Sede e la Repubblica italiana, offre l’occasione, ancora una volta, di riflettere sulla questione, sempre attuale, della libertà religiosa. Dopo un lungo processo politico e il susseguirsi di commissioni di esperti, nell’ottobre…

Corpi intermedi. Il paradigma civile della sussidiarietà

Flavio Felice “Avvenire”, 17 gennaio 2024 Tra i principali risultati della moderna epistemologia delle scienze annoveriamo la consapevolezza che la competizione delle idee produce un ordine, rispetto alle incalcolabili circostanze della vita reale che, nella sua totalità, non sarebbe accessibile ad alcuna persona e ad alcuna istituzione; per dirla con le parole del Nobel Friedrich…

Torniamo al buongoverno, quello che sa amministrare

È paradossale che, in un’epoca come la nostra, l’offerta politico-culturale popolare sia assente e che al centro della discussione, a destra come a sinistra, piuttosto che emergere una prospettiva poliarchica, popolare e liberale, prevalga una statalista e partitocratica, sempre alla ricerca di improbabili padri nobili che vadano a comporre la galleria di un inutile pantheon, per nobilitare la prosaica occupazione dello spazio politico

Meridionalismo liberale nel mercato

L’8 agosto del 1959 moriva don Luigi Sturzo, fondatore del Partito Popolare e uno dei più importanti teorici della politica che il nostro paese abbia espresso nel XX secolo. Tra i numerosi temi che hanno interessato la vita del politico e del politologo Sturzo, la questione meridionale ha attraversato tutte le fasi della sua vita, dall’impegno giovanile al lungo esilio, dal rientro in Italia nel 1946 ai suoi ultimi giorni

La via istituzionale come governo della pace

Affinché si possa immaginare un governo della pace che non si riduca alla gestione ordinaria delle fasi di non belligeranza: il governo dei conflitti, cercando di assecondare ora la pretesa egemonica dell’uno ora quella dell’altro, bisognerebbe evitare, come scriveva Luigi Sturzo già nel 1928, «di fissare lo Stato moderno come colonne d’Ercole dell’organizzazione politica»

Hayek come Sturzo. Il diritto liberato da lobby e partiti

Hayek evidenzia un problema che sta al cuore della teoria liberale e della critica liberale all’esperimento democratico, di fronte ai rischi che le democrazie si convertano nella dittatura di minoranze ben organizzate, portatrici di interessi particolari spacciati per il bene comune