La cultura degasperiana in politica economica: un’eredità dispersa?

Flavio Felice, Luca Sandonà Gli anniversari in politica possono essere ricorrenze inutili, processioni di fantasmi, di dinosauri in cerca di rinnovata notorietà, la fiera della retorica, animata dall’ansia di protagonismo di reduci di un mondo ormai scomparso, ovvero occasioni per rilanciare una cultura politica, facendo memoria di un’esperienza ancora attuale. È questo l’auspicio che ci…

“Io, ma non più io”

Flavio Felice “Il Foglio”, 14 dicembre 2023 Con questo libro, Asolan presenta una delle figure più interessanti e significative del panorama ecclesiale, politico e culturale del nostro paese, fotografato nella temperie dei primi anni del XX secolo. Pier Giorgio Frassati nasce a Torino il 6 aprile del 1901 da Alfredo, giornalista e fondatore de «La…

Meridionalismo liberale nel mercato

L’8 agosto del 1959 moriva don Luigi Sturzo, fondatore del Partito Popolare e uno dei più importanti teorici della politica che il nostro paese abbia espresso nel XX secolo. Tra i numerosi temi che hanno interessato la vita del politico e del politologo Sturzo, la questione meridionale ha attraversato tutte le fasi della sua vita, dall’impegno giovanile al lungo esilio, dal rientro in Italia nel 1946 ai suoi ultimi giorni

Il limite come fonte di moralità

A 150 anni dalla nascita di don Luigi Sturzo (26 novembre 1871), credo sia importante ribadire uno dei punti fondamentali del popolarismo, la teoria politica alla quale dedicò l’intera sua vita e che oggi ci appare come l’antidoto più efficace a qualsiasi forma di “populismo”, hard o soft che sia. Ci riferiamo alla nozione di “limite” come fonte della moralità del potere

“Comune è popolo”

“Comune è popolo” è la forma di governance che rende evidente la teoria politica del “popolarismo” sturziano; il popolo come limite organico, politico e morale all’esercizio del potere. È questa forma di governance che nutre le procedure democratiche, altrimenti descrivibili solo mediante freddi universali procedurali che, oltretutto, la storia e la recente cronaca dei fatti afghani si sono incaricate di mostrarci che tanto universali non sono

Nessun populismo sarà mai popolare

Il problema di fronte al quale Sturzo pone i cattolici di tutti i tempi riguarda la domanda se, in tutta coscienza, i cattolici dovrebbero accettare o magari promuovere un regime politico che nega le libertà politiche, economiche e civili, in cambio di privilegi, per semplice quieto vivere, rinunciando in tal modo a nutrire il terreno dal quale attingere le risorse necessarie per difendere e promuovere i valori che dovrebbero stare loro a cuore

Il “popolarismo liberale” antidoto al “paternalismo” e al “populismo”

Al centro del problema della libertà in una «società aperta» troviamo il rischio. Nel caso del paternalismo, è il rischio che liberamente il popolo sovrano decida di asservirsi al pastore di turno che, in nome di un supposto bene del popolo, chiederà e pretenderà dal popolo un potere sempre più illimitato per governarlo come un pastore governa le sue pecore. Ciò può avvenire in maniera hard, quando la pretesa si traduce in violenza, ma potrebbe avvenire, e solitamente avviene, anche in maniera soft, gentile appunto: una dolce spintarella.

Il populismo e i nodi irrisolti della politica

La domanda posta dall’autore è se, al giorno d’oggi, dopo decenni di populismo, di paternalismo e con l’approdo ad un sovranismo del tutto fuori tempo e luogo, in Italia ci sia spazio per l’implementazione di una cultura politica riformista. Il riformismo al quale pensa Barbano è la risultante dell’incontro di tre culture politiche, le quali, durante il ‘900, hanno spesso mostrato di essere in conflitto tra loro. Le culture politiche alle quali fa riferimento l’autore sono il liberalismo, il liberal-socialismo e il popolarismo.